Bologna



Bologna
<<Città dai quattro appellativi - "dotta", "turrita", "città dei portici", "grassa" -, Bologna è seducente, femminile, soffice.
Accettiamo pure i luoghi comuni, che la esprimono più di mille parole ricercate. Ed è anche una città molto vecchia che ha compiuto il miracolo di fissare le proprie antichità, differenziandole con la livella del turista, che uniforma tutto.>> J.S.


Lo ammetto, ho accettato questa uscita senza troppo entusiasmo e, col senno di poi, non mi sono sbagliato di troppo.
Bologna non mi ha mai attirato, sarà perché ci son sempre capitato in estate e l'afa era sempre stata opprimente.
Sarà perché è nel mezzo della pianura e a me questo paesaggio non fa impazzire.
Penso che sia una città molto vivibile, e per questo, per essere apprezzata, vada vissuta. Questa è l'unica possibilità, secondo me, per fare di Bologna una meta desiderabile.

Dopo essermi documentato, ho selezionato degli obiettivi che mi mettessero davanti il meglio di questa città.
La Basilica di Santo Stefano è stato l'ovvio inizio, vista la particolarità della struttura; si affaccia su una curiosa piazza a forma triangolare e il lato più suggestivo è quello costituito da Santo Stefano.


Il complesso è conosciuto anche come le "sette chiese", dal fatto che la prima basilica ha subito degli ampliamenti seguiti a distruzioni o rimaneggiamenti.

Il risultato è composto da sette edifici religiosi, completamente diversi gli uni dagli altri e, varcando semplicemente una soglia, ci si ritrova proiettati in epoche e atmosfere diverse.

La chiesa di San Giovanni Battista risale all' VIII secolo, la chiesa del Santo Sepolcro al V secolo; "qui in una cella sormontata da un altare con pulpito era situata la tomba di san Petronio, vescovo di Bologna dal 431 al 450 e protettore della città".





C'è poi la chiesa dei santi Vitale e Agricola che risale al IV secolo, la Chiesa della Benda, della Trinità e due cortili che facevano parte del convento Benedettino ricostruito nel IX secolo sulle macerie lasciate dagli Ungari.


Quando entro nella chiesa del Crocifisso, nella cripta si stava celebrando la prima messa del mattino. Il complesso era ancora chiuso e il sole ancora basso ad est entrava dalla finestra sopra l'altare proiettando un fascio di luce attraverso il crocifisso fino al centro dell'unica navata.



Il "rumore" della funzione, il forte odore d'incenso e il fascio di luce creavano un'atmosfera surreale. L'unica nota che sdrammatizzava l'emotività della scena "da film" era un bel micione che, sedutosi accanto a me sulle panche della chiesa, aspettava sornione qualche carezza per prodursi in lunghe fusa. Insieme abbiamo atteso che il complesso prendesse vita.

Il privilegio di visitare da solo questo magnifico complesso è durato per una buona mezz'ora. Le luci dei riflettori ancora spente e il silenzio "liquido" delle sette chiese ancora vuote mi ha fatto vagare indietro di secoli e luoghi. Dal medioevo ad altri luoghi suggestivi come la Charola di Tomar o alla Basilica di San Vitale a Ravenna, senza andare troppo lontano.

Il resto della visita l'ho spesa tra piazza Maggiore, con gli imponenti edifici che la circondano, e le vie porticate del centro.



Piazza Maggiore è effettivamente imponente, la Basilica di San Petronio, il Palazzo del Podestà, la sede comunale e il bel porticato. la piazza, però, è zeppa di turisti e la sensazione che prevale è quella di poca "intimità". Qui la città, nonostante si presenti al meglio, mi risulta meno attraente.

Ma ad occhi migliori dei miei immagino possa fare ben altro effetto:
<<Bella è la Basilica di San Petronio, luminosa, con quelle ogive in bilico fra l'estasi religiosa e la dimensione umana che non vuole abbandonare, neppure per il cielo, il suolo dov'è nata: fuori, la vita bolognese tesse le maglie amabili delle seduzioni terrestri.>> J.S. 

A poca distanza da piazza Maggiore c'è la suggestiva Piazza della Mercanzia, storica sede del Tribunale mercantile e attiva già in epoca Romana.

Questo era il punto in cui si univano la via  che conduceva a Ravenna (ora via San Vitale) e la via Emilia (ora strada Maggiore) che conduceva a Rimini; intorno a questo "carrobbio" sorse spontaneamente un agglomerato urbano abitato sin dall'epoca Romana.









Il crocevia principale di Bologna, oggi, è evidente da ogni angolo della città, la coppia di torri che lo caratterizzano costituiscono l'emblema della città. Oggi lo chiameremmo "Skyline" di Bologna.
La torre degli Asinelli (quasi 100 metri di altezza) e la più bassa Garisenda sorgono al centro delle vie che portano alle 5 porte delle mura fortificate della città.
Nel medioevo dovevano sorgere a Bologna circa 100 torri, tra quelle militari e quelle gentilizie e proprio la torre degli Asinelli è la "torre pendente" più alta d'Italia.


<<Mi ritrovo anche a pensare, a immaginare come dev'essere stata la Bologna vista da Dante, allora, nel 1287, con le sue centottanta torri nobiliari, in disputa fra loro per l'altezza e il primato.>> J.S.

Da questo crocevia parte la famosa via Zamboni, si tratta di un viale loggiato su entrambi i lati della strada e sul quale si affacciano le università della città. Questo fa si che la via sia molto trafficata durante tutto il corso dell'anno.




Su via Zamboni si trova la Basilica di San Giacomo Maggiore; nel quattrocento la famiglia Bentivoglio vi realizzò la propria cappella gentilizia, considerata uno dei più bei monumenti del primo rinascimento.
Per un vero colpo di fortuna, quando sono stato lì, c'erano delle visite guidate gratuite alla cappella.

Quello che più mi attira in questo tipo di raffigurazioni, sono gli abiti e le gerarchie che i dipinti definiscono, vero specchio della società dell'epoca. Il valore aggiunto della visita guidata è quello di scoprire i risvolti e le vicende famigliari che le immagini colorate nascondono, spesso volutamente non troppo bene.


<<Mi accingo a lasciare la città e, mentre prendo commiato, mi dico: "è qui che dovrei vivere". Ed è un omaggio.>> J.S.

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