giovedì 16 aprile 2020

Il mare e il cibo della Sicilia

MARE:


Tutta la costa sud di Trinacria, quella rivolta all'Africa, è un'oasi dove trovare un po' di pace anche nei periodi di massimo affollamento. Le spiagge sono per la maggior parte sabbiose e il fondale leggermente degradante è senz'altro comodo per goderne a pieno.
Ad occidente, invece, ci sono tutte quelle spiagge con colori che rimangono impressi, ma l'accessibilità le rende tutte superaffollate.
Per quanto riguarda le strutture a disposizione nulla da obbiettare, spiagge attrezzate e cura dell'ambiente erano quasi sempre impeccabili, ma a che prezzo?

Per quanto riguarda le spiagge, quella che ci ha lasciato a bocca aperta è stata senz'altro quella di San Lorenzo, a sud della riserva naturale di Vendicari. Mare limpido, spiaggia di sabbia fine  e dorata e mare poco degradante. Splendida! Questa si al livello di molte spiagge greche!
La spiaggia, facilmente raggiungibile, è presa d'assalto da buona parte del turismo presente in zona. Molti, poi, si ritrovano a Marzamemi per un aperitivo prima di cena.
Tutta la costa è sovraffollata in agosto, proprio a causa del fatto che spiagge e paesi sono facilmente raggiungibili. Non ho dubbi che in bassa stagione qui possa essere un paradiso.

Vorrei spendere due parole su Marzamemi, piccolo paese di pescatori riconvertito ad attrazione turistica. La piccola piazza è splendida sotto il sole calante del tramonto, i colori caldi e la leggera brezza che finamente comincia a spirare, danno un piacevole sollievo dopo giornate estive di caldo intenso. Marzamemi, però, è poco altro. Passate di qui se siete in bassa stagione, in agosto, se non volete dannarvi tra parcheggio e un posto in qualche locale non economico, accontentatevi delle fotografie che si trovano in rete.

Una spiaggia che sorprende per i colori è senz'altro quella di Mondello: sabbia fine e bianchissima, mare turchese e un fondale che degrada molto lentamente la rendono una spiaggia eccezionale.
Sfortunatamente è molto accessibile ed in estate è sempre molto affollata. La maggior parte della spiaggia di Mondello è occupata da stabilimenti privati con prezzi esorbitanti e le piccole strisce di sabbia pubblica sono prese d'assalto dalle prime ore della mattina. Noi abbiamo utilizzato questa spiaggia soprattutto a fine giornata, dopo aver finito le visite programmate tra Palermo e dintorni e non è stato facile trovare posto neanche nel tardo pomeriggio. Ce la siamo goduta veramente poco.

Bellissimo anche il mare vicino all'Isola delle Correnti, a playa Carratois. Qui le dune che proteggono la spiaggia hanno un che di esotico e l'ampia spiaggia è di certo un posto rilassante. Qui, però, abbiamo speso più che in ogni altra spiaggia siciliana senza un vero servizio se non ombrellone fatiscente e due sdraio.
La spiaggia è ampia ed il fondale degrada leggermente man mano che ci si allontana dalla battigia. Situazione potenzialmente ideale se non fosse per l'esosa richiesta di denaro.

Altra spiaggia degna di nota è quella ad Eraclea Minoa. In questo caso una folta pineta alle spalle dona un profumo tipico del mediterraneo a questa tranquilla striscia di sabbia. In agosto la spiaggia non era molto affollata, almeno fino a tarda mattina e il ristorante sulla spiaggia permette di passare una giornata intera di mare senza dover muovere quintali di materiale.

Anche la costa di Sciacca a Maragani, poco più a nord del centro cittadino, è composta da una lunga costa di sabbia rossa con poca gente anche in agosto. Non abbiamo trovato strutture attrezzate per il mare se non vicino ai paesi più importanti, ma con ombrellone e asciugamani e qualcosa da bere e mangiare, il relax è garantito per tutta la giornata.
Vorrei spendere altre due parole riguardo la zona intorno a Sciacca. Le colline coltivate, i promontori di roccia, le spiagge dolci e poco frequentate ci hanno lasciato con una piacevole sensazione. Di certo non si tratta di una zona molto rinomata dell'isola, ma ha tutte le carte in regola per trascorrere bellissime vacanze. I prezzi sono più contenuti che in altre zone della Sicilia, si mangia bene come in qualunque altro posto in Sicilia. A poca distanza ci sono luoghi di interesse quali Selinunte, Segesta, Palermo, la Valle dei Templi; ma anche Marsala e Mazara del Vallo. Sciacca in sé è una bellissima cittadina con spiccati caratteri medievali e ricca di vita.
L'unica cosa che si può obiettare a Sciacca è che la Natura non le ha donato affollatissime spiagge con colori caraibici, sabbia bianca e mare turchese, ma il mare è comunque limpido e non c'è da lottare per trovare posto in spiaggia. In definitiva Sciacca potrebbe essere una valida base per visitare tutta la Sicilia occidentale.

Benché per i patiti del commissario Montalbano la spiaggia di Punta Secca sia un "must", noi l'abbiamo trovata caotica e sovraffollata. C'è da dire che siamo arrivati qui di mattina abbastanza tardi, ma non ci è sembrata adatta per trovare un po' di tranquillità. 





Le spiagge di Sampieri e Donnalucata, invece, nonostante fossero state piene di gente, si sono rivelate una bella scoperta. Non tanto per i colori del mare, ma soprattutto perché comodamente servite da bar per spuntini, librerie lungo la spiaggia e una folla di persone per niente fastidiosa.
Queste spiagge, ho saputo, sono anche il centro della "movida" della zona e di sera si trasformano in vere e proprie discoteche all'aperto.


Come non citare la Scala dei Turchi?! Spettacolare formazione rocciosa costituita da un'alternanza tra roccia dura (calcari) e roccia tenera (marne) che, grazie all'erosione atmosferica, ha permesso la formazione di questi gradoni naturali. Il nome è dovuto alla leggenda secondo cui le navi di pirati saraceni (Turchi) in queste baie cercassero riparo dalle tempeste e risalissero la costa utilizzando questa "scalinata", compiendo razzie nelle campagne circostanti.
Se volete godervi la spettacolare scogliera con poca gente, arrivate di mattina presto, prendetevi uno spicchio di spiaggia per passare la giornata e fate una passeggiata fino a scoprire questo grandioso tesoro naturale. Ad un certo punto della mattinata arriverà talmente tanta gente da farle sembrare un  mercato, perdendo molto del fascino.

La spiaggia di Naxos è senz'altro una delle più conosciute della Sicilia perché, insieme all'Etna, fa da sfondo alle scenografie del teatro di Taormina. Qui avvenne lo sbarco dei coloni greci che diedero al luogo il nome della loro isola di provenienza: oggi il nome è stato modificato in Giardini Naxos.
La spiaggia è composta da ghiaia grossolana scura ed il fondale scende molto rapidamente tanto che le onde, nel caso di mare mosso, cadono ad un paio di metri lontano dalla battigia.
Tutta la fascia costiera è occupata da stabilimenti balneari che sparano musica ad altissimo volume durante le ore più calde della giornata e le poche strisce di spiaggia pubblica sono comunque "contaminate" dall'inquinamento acustico che proviene dai vari stabilimenti.
Il paese che sorge lungo la spiaggia offre ristoranti, negozi, edicole ed alimentari in cui poter acquistare il necessario per poter spendere un'intera giornata in spiaggia. I prezzi, mediamente, sono adeguati al tipo di turismo presente in zona: categoria "polli da spennare".

San Vito lo Capo e la riserva dello Zingaro sono tra le zone di mare più rinomate dell'isola. I motivi sono soprattutto due: per quanto riguarda San Vito lo Capo, la spiaggia su cui si affaccia il paese è una vera e propria piscina naturale. Colori di tipo caraibico con sabbia fine e bianca e acqua di colore turchese; anche qui la maggior parte della spiaggia è occupata da stabilimenti privati.
La zona a ponente della spiaggia è priva di stabilimenti. Il problema sta nel fatto che le correnti accumulano proprio su questa fascia di spiaggia i resti di Posidonia (pianta marina che denota la straordinaria pulizia dell'acqua), questi resti tendono ad accumularsi e a formare veri e propri banchi di foglie che, decomponendosi, colorano di verde l'acqua e rilasciano un intenso odore di putrefazione. Spostarsi di qualche decina di metri verso levanti da la sensazione di cambiare completamente spiaggia.
 L'ampio litorale è circondato dal paese di San Vito, con locali e ristoranti che si affacciano sulla spiaggia. Pochi, però, sono di buon livello e prezzi adeguati.

Da San Vito lo Capo inizia la parte settentrionale del sentiero che in poco più di due ore attraversa la riserva dello Zingaro. Questa zona è stata salvata in extremis dalla speculazione edilizia degli anni '80 ed ora fa parte di una riserva naturale. La riserva è possibile percorrerla a piedi da Scopello a sud fino alle porte di San Vito lo Capo, su un terreno brullo e scosceso, roccia e mare a perdita d'occhio.
Sul tracciato che attraversa la riserva si aprono piccole spiagge di ciottoli con acqua limpida, fortunatamente non ci sono strutture che permettono di sfruttare quanto la natura offre, ma è d'obbligo portarsi scorte sufficienti e riportarsi a casa i rifiuti.
L'escursione sulla zona protetta della riserva è comunque un'esperienza piacevole, alla portata di tutti poiché il percorso non è né troppo scosceso, né difficoltoso. In agosto, però, anche la Riserva dello Zingaro è stracolma di gente e, complici le temperature estive, è consigliabile affrontarla di mattina presto (attenzione agli orari di apertura, l'ingresso è regolato da una biglietteria). Attenzione anche ai cartelli di divieto di sosta, la polizia municipale riempe quotidianamente le casse del comune con chi, senza il minimo rispetto delle regole stradali, parcheggia da entrambi i lati della strada (solo da un lato è consentito il parcheggio).

Favignana.
Nel tour della Sicilia abbiamo inserito Favignana solo per tirare un po' il fiato e concederci un po' di mare, senza orari ed in massima libertà. Abbiamo optato per spostarci in bicicletta, lasciando la macchina sulla terra ferma.


Favignana in agosto è piena di turisti, soprattutto giovani che fanno vita da spiaggia e, in serata, invadono i numerosi locali del centro del paese.
Spostarsi in bicicletta a Favignana è piacevole visto che l'isola è in gran parte pianeggiante, ma come noi c'è tantissima gente in giro per le strade che collegano le spiagge più accessibili.
Prendendo però la strada per punta Sottile, verso ovest, appena superata la galleria che passa sotto la collina che divide l'isola si apre un altro mondo. Il fatto che la galleria sia in salita fa da "filtro" a tanti villeggianti che non si spingono in questa parte di isola e le spiagge, benché di spiagge ce ne siano poche, si incontra pochissima gente tanto da potersi godere l'isola anche in agosto.
Senza fare troppa strada, appena attraversata la galleria c'é cala Préveto, la scogliera che si raggiunge con il sentiero sulla costa a sinistra è un vero e proprio acquario. Ovvio, bisogna saper nuotare, ma l'acqua limpida, il fondale profondo ed un facile punto di risalita sugli scogli la rendono un lido speciale dove passare qualche ora.




Nella parte "bassa" dell'isola ci sono le spiagge sabbiose come la spiaggia di Marasolo, di Calamoni e di Lido Burrone. Facilmente accessibili e per questo molto affollate.
Procedendo verso est si incontra la scogliera di cala Azzurra e Cala Rossa. Colori splendidi, ma una marea di gente che ci ha fatto passare la voglia di scendere dalla bicicletta.

Il Cibo.
E' risaputo, la Sicilia è una terra ricchissima anche dal punto di vista gastronomico, ma chi non c'è mai stato non può capire quanto sia sensazionale ed emozionante questa scoperta!

Menzione speciale va a ciò che abbiamo mangiato qui in Sicilia. A memoria non ricordo di aver mangiato mai così bene OVUNQUE abbiamo messo piede: dal semplice chiosco trovato per caso, ai ristoranti che abbiamo trovato.
Ci siamo da subito innamorati della famosissima pasta alla Norma, prelibatezza trovata ovunque, che unisce alle melanzane la ricotta salata e il pomodoro.... Incredibile!

Palermo è una delle capitali mondiali del cibo di strada, è facile imbattersi in chioschi e bancarelle che vendono specialità difficili da trovare altrove. Immancabili le Panelle, frittelle di ceci. I panini con la milza (meusa) di vitello. Ma anche granite e dolci di pasticceria tipici di questa regione.

Siamo andati più di una volta a mangiare alla trattoria L'Angolo a Pozzallo. In questo piccolo ristorante informale abbiamo scoperto l'esistenza del Salmoriglio, condimento utilizzato per le verdure grigliate a base di olio e limone. Meglio tardi che mai.

Gli arancini! Superbi ed indicati in ogni situazione, pure se fritti, pure se fuori fa 35°C. Con queste palle di riso si stabilisce un confine invisibile dell'isola. Seppur molto simili, nella zona orientale, verso Catania, sono chiamati Arancine, nella zona di Palermo diventano Arancini. Può sembrare una differenza da poco, ma verrete corretti spesso quando vi sbaglierete a chiamarle con il giusto nome.

Eccezionali diversi ristoranti in cui abbiamo mangiato il pesce fresco, appena pescato e a prezzi molto bassi. Ci è capitato di dover aspettare per avere il menù perchè ancora non era stato scritto, il pesce era appena arrivato. Da segnalare la Trattoria La Caverna del Cico, fuori Porto palo di Capo Passero. Eccezionale!

Altro ristorante che va menzionato è la trattoria L'Arco, nella parte bassa di Modica. Penso che qualunque cosa assaggiata non sia mai stata seconda a nient'altro!
Per quanto riguarda i dolci, da segnalare le granite di Nonna Vincenza a Catania. Granite fuori dal comune!

E per ultimo.... Il Caffè siciliano. Il caffè siciliano è qualcosa che non ha paragoni con nessun caffè mai sentito finora. Detto da me, che non sono un patito di caffè, che ne ho bevuti veramente di tutti i tipi facendomeli pure piacere, mi viene da dire che questo NON SI BATTE! E temo che il segreto, come spesso accade, è nell'acqua. Sono sicuro che se avessi portato a casa del caffè siciliano non mi sarebbe piaciuto quanto quello sentito ovunque in Sicilia, per questo ho desistito dal comprarlo.

Il Marsala.
L' "invenzione" del Marsala è una storia abbastanza curiosa per la quale vale la pena spendere due righe.
Fra settecento e ottocento la Sicilia occidentale era una sorta di colonia britannica.: nel 1773 un certo Patrick Brydone visitò l'isola, all'epoca incognita in Bretagna, e tornato in patria pubblicò un libro sulla sua esperienza, libro che ebbe un enorme successo e che diede inizio ad una vera e propria migrazione. 
Molti britannici vi si stabilirono e furono talmente incisivi che, benché non numerosi come i popoli che li avevano preceduti, potrebbero essere comunque inclusi nell'elenco dei popoli che hanno colonizzato l'isola. Nello stesso periodo in cui uscì il libro, il mercante John Woodhouse capitò a Marsala per motivi commerciali, diretto a Mazara del Vallo per approvvigionamenti di merce. Capitò per caso in una taverna di Marsala e fece la piacevole scoperta di un vino forte e profumato chiamato Perpetuum. Il nome derivava dalla tecnica di conservazione ed invecchiamento utilizzata, che consisteva nel prelevare il vino da consumare dalle botti più vecchie, poste in basso ad una piramide che vedeva alla sommità le bottiglie che contenevano vino più giovane. Il vino prelevato veniva rimpiazzato con quello contenuto nelle botti immediatamente sovrapposte, così a cascata fino a rabboccare le botti più in alto con il vino nuovo.
Woodhouse, l'anno successivo, spedì in Inghilterra una sessantina di botti di Perpetuum, l'unica modifica che fece alla ricetta originale, fu aggiungere una piccola dose di alcol per stabilizzarlo e non farlo rovinare dal viaggio in mare.
Nacque così il Marsala, vino liquoroso simile allo Sherry spagnolo e al Porto Portoghese.

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